PICCHIATA E UMILIATA PER SEI ANNI, ADESSO E’ LIBERA DA MARITO E SUOCERA
Andare in ospedale con addosso i segni delle violenze e delle percosse, dentro la testa le minacce che rimbombano, e non riuscire a dire che gli aguzzini sono proprio loro, marito e suocera, che da sei anni non si tratta di semplici incidenti domestici. Fino a quando un giorno non ce la fa davvero più, prende e va a denunciarli una volta per tutte. E’ successo a Riccione.
Una donna ucraina di 30 anni è andata dai carabinieri e ha raccontato tutto. Anche delle continue umiliazioni subita davanti al figlioletto che, crescendo, stava assumendo gli stessi atteggiamenti del padre, insultando e offendendo la madre. Anche delle continue rivendicazioni della suocera che le contestava ogni tipo di atteggiamento in particolare al consumo e l’uso della troppa acqua calda utilizzata per la lavare il bimbo oppure vietandole di accedere al frigo di casa per prelevare alimenti per sé, chiedendo al marito suo figlio ad intervenire fisicamente contro la moglie. Anche delle notti costretta a dormire sul balcone. Anche delle mosse per farla licenziare per renderla sempre meno indipendente.
Gli ultimi episodi risalgono allo scorso maggio, quando, appunto, è arrivata la scelta di denunciare tutto ed è stata affidata ad una casa protetta. Cose che la donna non dimenticherà, ma che i due aguzzini (ucraini di 35 e 56 anni) da oggi non potranno più ripetere perché i carabinieri hanno dato esecuzione nei loro confronti ad un’ordinanza cautelare personale di divieto di avvicinamento all’abitazione ed al luogo di lavoro della donna (distanza di almeno 500 metri).
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